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Gerry Scotti, uno dei capisaldi di Mediaset e grande tifoso del Milan, da mercoledì torna su Canale 5 con "Io canto generation". Il popolare conduttore ha rilasciato alcune dichiarazioni ai microfoni de La Stampa: "Le salite non valgono solo per me: Amadeus non è uno sprovveduto. Diamogli tempo. Per De Martino, non mi stupisce il suo exploit: è bravo, con un piglio napoletano che buca lo schermo ed è alla guida di un game talmente forte da essere blindato. Gli invidio la bellezza. A me Silvio Berlusconi diceva che somigliavo a un ragioniere della Brianza".
"Le parole di Berlusconi non mi ferirono, le disse ridendo e comunque aveva ragione. All’epoca andavano i bei conduttori, atletici e con gli occhi azzurri. Io al massimo potevo avere un sorriso carino. Mai stato un donnaiolo, però piacevo… a quattro donne: la mia ragazza del liceo, la fidanzata dell’università, mia moglie e la mia attuale compagna. Fine", ha aggiunto Gerry Scotti.
Si parla di una discesa in politica di Pier Silvio Berlusconi e nel suo fantomatico partito è spuntato pure il suo nome. La lusinga o la diverte? "Mi fa davvero ridere. È una fandonia e chi l’ha scritta non si è nemmeno preoccupato di capire il mio orientamento politico".
Rimediamo subito: dove si schiera? "Vengo da una famiglia operaia, mio nonno era un esponente socialista: nasco a sinistra anche se crescendo ho sposato le posizioni radicali. Mi sembravano le più impregnate di valori. Oggi però non mi riconosco da nessuna parte".
Vedrebbe bene Pier Silvio in politica? "Sì, ma glielo sconsiglierei come feci, esattamente 30 anni fa, con suo padre".