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Ci sono notti che si ricordano e spesso, da avversario, in quelle notti c'è il Milan come vittima preferita. Come quella notte con Terim in panchina, quel 4-0 al Franchi sotto il diluvio che incoronò l’imperatore. Non sappiamo se per Palladino sarà la stessa cosa, se entrerà nel cuore dei fiorentini così come accaduto con il turco, ma la speranza è che, comunque, l’ex Monza duri di più sulla panchina viola e possa costruire qualcosa di bello.
Sicuramente una vittoria così può far decollare una Fiorentina, farle scrollare di dosso le paure, le tensioni, gli interrogativi che la tenevano imbrigliata. Stanno venendo fuori i leader e questa è la cosa più importante, al di là del modulo, della tattica. Calciatori come De Gea, come Gudmundsson, come Kean, possono diventare fondamentali nella crescita di una squadra che ha sicuramente dei punti deboli, ma che sta diventando un gruppo vero, frizzante.
Certo, il calcio è strano. Senza De Gea oggi probabilmente saremmo a parlare di altro, ma questo è il pallone e poco importa. Noi ci prendiamo la reazione, la cattiveria, quella voglia di vincere anche sull’1 a 1 che mai avevamo visto in questa stagione. Giocatori in crescita, un centravanti vero che per come difende il pallone e per come lotta ci ricorda il miglior Vlahovic di Firenze.
All’appello manca ancora qualcuno: Colpani, Sottil, Kayode, Gosens, Richardson. Insomma, se uno alla volta arriveranno tutti alla forma migliore, allora questa Fiorentina potrà davvero divertirci. Un po’ come quella di Terim, che quando aveva il pallone tra i piedi faceva tremare qualsiasi squadra.
La Fiorentina torna ad essere ottava in campionato. Si può ricominciare a guardare la classifica, con l’obiettivo di risalire ancora. La squadra di Italiano, come rosa, era più compatta, ma non aveva individualità come questa. Palladino ha tra le mani calciatori che possono davvero far divertire. Ed è questo che poi alla fine Firenze chiede.