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Ceccarelli: "Berlusconi era convinto di essere un grande autore di canzoni napoletane"
Interviste

Filippo Ceccarelli, giornalista ed editorialista di Repubblica, ha parlato di Silvio Berlusconi: "Parliamo di un protagonista che ha cambiato senz'altro l'arte del potere".
Al Campania Libri Festival durante la presentazione del libro "Berlusconi, una vita troppo" è intervenuto l'autore Filippo Ceccarelli, giornalista ed editorialista di Repubblica, che ha rilasciato alcune dichiarazioni. "Berlusconi me lo sogno ancora. La notte mi compare e lo chiamo il “dottore” come faceva la cerchia a lui più stretta. Mi appare come un vecchio che accudisco. E' stata una ossessione, ma anche la storia italiana degli ultimi 30 anni con il suo essere troppo. Eccesso vivente, campione di dismisura".
"Parliamo di un protagonista che ha cambiato senz’altro l’arte del potere. È l’uomo che ha fatto cadere i confini tra la sfera personale e quella politica. Un uomo che cercava di superare i limiti", ha sottolineato.
"Viveva come un sovrano con la sua corte. Convocava gli alleati a casa sua, mica a Palazzo Chigi. E dopo averli fatti cenare si apriva la porta e arrivava Apicella, per l’intrattenimento musicale. Era come Nerone: si era convinto di essere un grande autore di musica in linea con la canzone napoletana", ha riferito il giornalista.
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