Romelu Lukaku, a Napoli, ha raccolto la pesante eredità di Victor Osimhen. Il nigeriano è stato uno dei grandi protagonisti della conquista del terzo scudetto degli azzurri. I due calciatori sono molto diversi tra loro, hanno caratteristiche diverse. Il belga ha realizzato oltre 300 reti in carriera solo nei club, ha un curriculum di tutto rispetto. Il nigeriano sta vivendo ora forse l'apice della propria carriera e sembra avere ancora notevoli margini di miglioramento.

Nella comparazione Lukaku-Osimhen si sottovaluta spesso il dato più importante: il numero di presenze in campo dei due giocatori. Il nigeriano, nel corso della sua avventura a Napoli, non ha preso parte, per vari motivi, a oltre 40 partite solo in campionato. Numeri impressionanti che hanno condizionato non poco le stagioni dei partenopei. Basti pensare che l'annata in cui Osimhen ha saltato meno gare è coincisa con lo scudetto del Napoli.

Romelu Lukaku, pur approdando a Napoli in condizioni fisiche non ottimali, ha detto di no alla convocazione col Belgio al fine di ritrovare la forma migliore. Il belga si è messo copletamente a disposizione di Conte mettendo gli azzurri al primo posto. Se al posto del belga avessero giocato Simeone e Raspadori, probabilmente, i partenopei avrebbero qualche punto in meno. E non perché "scarsi" o poco competitivi, ma per la centralità e la funzionalità di Romelu Lukaku nel gioco di Conte.

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Giornalista pubblicista dal 2006, è laureato in scienze della comunicazione. Ha vinto l'Oscar Campano per la sua professionalità. Ha inoltre condotto e diretto diversi programmi radio e TV.

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