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Mister Giuseppe Scurto è stato protagonista della prima puntata del nuovo podcast dedicato alla Primavera ideato dall'area marketing della società e disponibile sull'app Lecce Program. Queste le sue parole.

scurto

La passione per il calcio

Da bambino ho subito avuto una grande passione per il calcio già da piccolo. Ricordo che giocavo col pallone ovunque mi trovassi. Frequentavo la scuola calcio da quando avevo sette anni.

Quando non andavo alla scuola calcio ricordo che andavo giocare  con gli amici nei cortili, anche all’oratorio, insomma era un continuo giocare a calcio, quindi è una passione che ho veramente da piccolissimo.

Il giocatore preferito

Da piccolo avevo più di un giocatore preferito. Ricordo che tifavo Napoli, poi Parma. Diciamo che era una passione che mi ha trasmesso mio zio inizialmente per Maradona, che poi fu sostituito da Zola che dopo andò a Parma, e iniziò questa simpatia per il Parma. 

Poi per quanto riguarda il mio ruolo guardavo i difensori centrali come Alessandro Nesta della Lazio, Thuram del Parma. Iniziando a giocare da difensore guardavo molto quel ruolo.

L'intervista continua alla pagina successiva.

 

Il percorso nel calcio

Ho avuto la fortuna di giocare in club importanti. A tredici anni mi sono trasferito da Alcamo, mio paese d’origine, a Genova, sponda Samp. 

Ho fatto cinque anni settore giovanile per poi trasferirmi a Roma per due anni in Primavera. Ho avuto la fortuna di crescere in due società molto importanti.

scurto e magnanelli

Il Lecce come avversario

Ho un ricordo del Lecce come avversario sia quando ero al Chievo Verona, in una partita in casa Chievo-Lecce dove vincemmo noi, poi ricordo la partita al Via del Mare con la Triestina dove pareggiamo uno a uno e ricordo il calore della tifoseria leccese.

L'idea di cominciare ad allenare

Da giocatore ho avuto dei problemi fisici che mi hanno portato a fare diversi interventi chirurgici. Passai delle annate complicate e quindi avevo già iniziato abbastanza giovane a pensare al dopo. Il ruolo dell’allenatore è quello che mi avrebbe permesso di continuare a stare sul campo.

La chiamata del Lecce

Ho ricevuto la chiamata del direttore Corvino a fine giugno. Devo dire che mi ha fatto subito un’ottima impressione. E’ stato motivo di orgoglio ricevere la chiamata del direttore e di una squadra che ha lavorato molto bene con i giovani.

Sugli allenatori italiani

Gli allenatori italiani sono molto preparati. La scuola di Coverciano è importante e molti allenatori stanno facendo bene sia in Italia che all’estero. 

Io sono giovane ma ho già una buona esperienza con le giovanili. Sono molto felice di lavorare con i giovani, è motivo di grande soddisfazione.

Sul campionato Primavera

Il campionato è difficile perché ci sono le squadre più forti d’Italia ed il livello è alto. Noi dobbiamo cercare di far crescere giovani. 

La cosa importante come classifica è pensare di salvarci il prima possibile, poi se saremo bravi a raggiungerlo in anticipo cercheremo di alzare l’asticella.

I ragazzi hanno grande voglia di lavorare e mettersi a disposizione. Ci vorrà un po’ per assemblare al meglio la squadra, devono aumentare la conoscenza tra di loro ma sono ragazzi che si impegnano tanto e sono molto professionali e questa è una cosa importante.